12 settembre 2006
Dopo l'indulto ecco un'altra proposta choc della sinistra: eliminare l'ergastolo! Non solo, depenalizzare 1/5 dei reati attualmente puniti con la reclusione.
La proposta arriva dall'avv. Giuliano Pisapia, presidente della neocostituita commissione per il nuovo codice penale.
L'illustre professionista, in un'intervista rilasciata a Il Giornale e pubblicata l'11 settembre 2006, per risolvere i problemi relativi ai processi interminabili e all'incertezza delle pene propone la sua idea sintetizzandola con il motto "Meno reati e meno carcere".
Il principio fondamentale del ragionamento dell'avv.Pisapia è praticamente lo stesso che ha portato l'attuale maggioranza (purtroppo con il determinante sostegno di parte del centro-destra) ad approvare l'indulto: poichè in Italia c'è il problema del sovraffollamento delle carceri e dell'incapacità della magistratura di smaltire un'incredibile mole di lavoro, risolviamo il problema facendo uscire i detenuti e depenalizzando una bella fetta di reati minori. Naturalmente in questo modo i giudici non dovranno più perdere tempo in questi reati "banali" e le carceri saranno più vivibili. Se non bastasse anche l'ergastolo va eliminato, una trentina d'anni di carcere sono più che sufficienti anche per i delinquenti della peggior specie.
Ciliegina sulla torta è poi l'esempio proposto dallo stesso Pisapia: se un ladro fosse colto per la prima volta in flagranza di reato, questi non sarebbe arrestato e condannato ma obbligato a lavorare per risarcire il danno procurato.
A questo punto sto seriamente pensando di chiedere alle autorità di essere messo in galera, sarebbe l'unico modo per essere tutelato da tutta la delinquenza che questi signori del centro(poco)sinistra(molto) vogliono lasciare scorazzare nel nostro paese.
Se tutte le condanne inflitte fossero scontate interamente e il carcere fosse duro ed invivibile penso che chiunque ci penserebbe molto bene prima di commettere un reato (piccolo o grande) e allora si che le aule di giustizia si svuoterebbero!
In quanto a farli lavorare sarebbe interessante se fossero destinati alla costruzione di nuove carceri, in modo da aumentare il posto a loro disposizione. Ne guadagnerebbero tutti, sia i cittadini onesti che li sanno sotto chiave, sia i conti dello stato che in cambio di vitto e alloggio avrebbero abbondante manovalanza, sia gli stessi detenuti che non sarebbero costretti a dividere uno sgabuzzino con altre 10 persone.

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posted by Davide at martedì, settembre 12, 2006 |


1 Comments:


At 2:54 PM, Anonymous Anonimo

Sono in molti a ritenere che la reclusione non sia adeguata come sanzione penale, per una serie infinita di motivazioni... La questione però non è tanto se sia giusta o meno la reclusione con essa l'ergastolo, ma se ci siano altre valide alternative. Prendiamo l'esempio del furto in abitazione: è lodevole il fatto che la merce venga ripagata (ma se c'è la flagranza non c'è sottrazione di beni quindi non ci sarebbe neanche il risarcimento...), ma ciò veramente porterà a diminuire la porpensione a delinquere? Il pensiero che si dica o si pensi:"Io intanto rubo, male che mi vada restituisco o pago la multa" è a dir poco aberrante!
Detto questo ritengo che il carcere andrebbe riformato nel senso dell'industrializzazione dello stesso. Si dovrebbero creare carceri pensati come grandi fabbriche in cui i detenuti garantirebbero la mano d'opera a costo zero. I ricavi chiaramente andrebbero per il sostentamento dei detenuti ed il pagamento del personale del carcere. La mia è un utopia?